Face à une prise d'otages, l'Etat s

Face à une prise d'otages, l'Etat sur le territoire duquel a été commis l'infraction dispose de deux solutions :
— Il peut tout d'abord refuser toute négociation. Il expose alors les otages à des conséquences dramatiques. Mais il faut se demander dans quelle mesure l'idée de sauvegarde de l'ordre public qui détermine un tel refus justifie la mise en danger de la vie des otages. Or souvent, la solution d'une prise d'otages ou d'un détournement par la force se solde au bout du compte par un massacre d'innocents.
— Il peut ensuite accepter de négocier, c'est-à-dire d'entrer dans une voie positive de résolution de l'action criminelle, dans la mesure où elle tend à mettre un terme à la situation par la conclusion d'un accord avec les ravisseurs.
En ce sens la négociation est un procédé de communication qui permet soit de trouver un accord fondé sur des obligations réciproques, soit d'établir une stratégie permettant de capturer les ravisseurs et de libérer les otages.
Les autorités égyptiennes ont dans cette affaire choisi la première de ces deux solutions
négociées, en accord avec les parties impliquées, particulièrement l'Italie, Etat du
pavillon.
Les négociations qui ont été engagées dans la matinée du 9 octobre entre le commando et le gouvernement égyptien avaient un triple objet : négocier le sort temporaire des otages, technique traditionnelle d'apaisement qui retarde les points critiques de discussion; permettre aux ravisseurs de formuler leurs exigences, à savoir la libération de prisonniers palestiniens en Israël; enfin, donner à l'O.L.P la possibilité de récupérer les ravisseurs en vue d'exercer une répression.

Risultati (Italiano) 1:

Di fronte a un ostaggio, lo stato sul cui territorio aveva commesso il reato ha due soluzioni:-In primo luogo può rifiutare ogni trattativa. Egli espone poi gli ostaggi a conseguenze drammatiche. Ma la domanda è in che misura l'idea di salvaguardia dell'ordine pubblico che determina tale rifiuto giustificato il rischio della vita degli ostaggi. O spesso, la soluzione di una presa di ostaggi o di un dirottamento termina infine con una strage di innocenti.-Si può poi accetta di negoziare, cioè ad entrare in un modo positivo della risoluzione del criminale, in quanto azione tende a porre fine alla situazione di conclusione di un accordo con i rapitori.In questo senso la negoziazione è un metodo di comunicazione che permette di raggiungere un accordo basato su obblighi reciproci, o di stabilire una strategia per catturare i rapitori e liberare gli ostaggi. Le autorità egiziane hanno selezionato in questo caso la prima di queste due soluzioninegoziato, in accordo con le parti coinvolte, soprattutto l'Italia, stato diPadiglione.I negoziati, che ha iniziato la mattina del 9 ottobre tra il commando e il governo egiziano ha avuto un triplo scopo: negoziare il temporaneo del destino degli ostaggi, tecniche tradizionali di pacificazione che ritarda i punti critici della discussione; consentire ai rapitori formulare le loro richieste, e cioè il rilascio di prigionieri palestinesi in Israele; Infine, dare l'o. L la possibilità di recuperare i rapitori di portare avanti la repressione.

Risultati (Italiano) 2:

Di fronte a un ostaggio, lo Stato sul cui territorio è stato commesso il reato, commesso due soluzioni:
- Si può inizialmente rifiutare qualsiasi trattativa. Egli espone gli ostaggi a conseguenze drammatiche. Ma dobbiamo chiederci in che misura l'idea di tutela dell'ordine pubblico che determina tale rifiuto giustifica in pericolo la vita degli ostaggi. Ma spesso, la soluzione di un ostaggio o abuso da equilibrio vigore alla fine di una strage di innocenti.
- Può quindi essere d'accordo a negoziare, vale a dire, di entrare in un modo positivo di risoluzione del procedimento penale, nella misura in cui si cerca di porre fine alla situazione concludendo un accordo con i rapitori.
In questo senso la negoziazione è un metodo di comunicazione che permette sia di raggiungere un accordo sulla base di obblighi reciproci e di stabilire una strategia per catturare i rapitori e liberare gli ostaggi.
Le autorità egiziane, in questo caso ha scelto la prima di queste due soluzioni
negoziate, in accordo con le parti interessate, in particolare l'Italia, Stato
. bandiera
I negoziati sono iniziati la mattina del 9 ottobre, tra i commandos e il governo egiziano aveva tre obiettivi: per negoziare il destino temporanea degli ostaggi, tecnica di guarigione tradizionale che ritarda i punti critici la discussione; permettere ai rapitori per le loro richieste, vale a dire il rilascio dei prigionieri palestinesi in Israele; Infine, dare l'OLP la possibilità di recuperare i rapitori di esercitare la repressione.

Risultati (Italiano) 3:

Di fronte a una presa di ostaggi, lo Stato nel cui territorio è stato commesso il reato ha due soluzioni:
- prima di tutto, può rifiutare ogni trattativa. Espone gli ostaggi a conseguenze drammatiche. Ma dobbiamo chiedere in che misura l'idea di tutela dell'ordine pubblico che determina il rifiuto giustifica il rischio per la vita degli ostaggi. Spesso, tuttavia,La soluzione di un sequestro o una deviazione dalla forza di equilibrio alla fine del racconto di un massacro di persone innocenti.
- Si può quindi accettare di negoziare, cioè di entrare in un modo positivo di risoluzione della azione penale, in quanto tende a mettere fine ad una situazione con la conclusione di un accordo con i rapitori.
In questo senso, la negoziazione è un processo di comunicazione che consente sia di trovare un accordo sulla base degli obblighi reciproci, per stabilire una strategia per catturare i rapitori e a liberare i prigionieri.
Le autorità egiziane hanno in questo caso ha scelto la prima di queste due soluzioni
negoziato, in accordo con le parti interessate, e in particolare in ItaliaLo stato del
tetto.
I negoziati che sono state sostenute nella mattina del 9 ottobre, tra il commando e il governo egiziano aveva un triplice obiettivo: negoziare la sorte di ostaggi, tradizionale tecnica di conciliazione che hanno ritardato i punti critici di discussione; consentire ai rapitori per formulare le loro richieste, vale a dire, il rilascio dei prigionieri palestinesi in Israele;Infine, a dare l'O. L. P la possibilità di recuperare i rapitori al fine di perseguire una soppressione.